SKILLSBRIDGE

IL PONTE DIGITALE per una immigrazione ordinata e regolare, abilitata dalla certificazione di competenze

I decreti flussi testimoniano la crescita costante da parte delle imprese italiane di un numero importante di nuovi candidati da assumere per sostenere il sistema economico.

Non solo, c’è anche un problema di popolazione e di mercato interno, dal momento che la nostra piramide demografica è in declino rapido e costante. A questo fenomeno si aggiunge anche una emigrazione significativa dei giovani che trovano fuori dai confini migliori opportunità di carriera e di crescita professionale. Questo vale per la vicina Svizzera ma anche per tutta una serie di destinazioni europee e nordamericane.

Nel 2023 si sono registrati 114mila espatri che sono saliti a 156mila nel 2024, in attesa di un dato ancor più rilevante per il 2025. Il trend è ormai consolidato.

Nel mondo l’Europa, e anche l’Italia, rappresenta però una meta per un numero significativo di potenziali candidati che hanno tutte le competenze richieste dal mercato del lavoro.

Quello che manca è un ponte che consenta di superare le barriere geografiche nel rispetto delle normative e che favorisca un incontro efficace tra domanda e offerta di lavoro tra persone e imprese che parlano lingue diverse e hanno titoli di studio diversi.

Il linguaggio della competenza (sia quella professionale che quella trasversale) è la chiave per questo incontro ed, in particolare, un servizio di certificazione può abilitare il riconoscimento delle competenze dei candidati già alla fonte.

Questa idea è alla base di SkillsBridge. Un progetto europeo per la certificazione di competenze dei migranti (sia quelli che sono già qui che quelli che potrebbero rispondere a proposte di lavoro da fuori). In quest’ottica il partenariato internazionale comprende un partner della Tunisia (l’Università di Sousse), perchè formazione e certificazione possono essere realizzati prima della partenza.

A questo proposito, l’esigenza di avere figure formate è stata accolta come condizione per derogare alle quote dei flussi dal Decreto‑Legge 3 ottobre 2025, n. 146. La norma prevede di poter superare la barriera delle quote attraverso la valorizzazione di formazione pre-partenza.

Per l’efficacia di un sistema è quindi necessario costruire una rete di operatori accreditati e che operino con gli standard europei richiesti dalle norme e dalle procedure con strumenti capaci anche di gestire flussi informativi e numeri di utenti importanti.

CvCert applicazione sviluppata da CEQF (Website)

Il digitale oggi consente di accedere con uno smartphone a piattaforme capaci di svolgere questa funzione, con anche una assistenza da parte di strumenti di intelligenza artificiale per ridurre al minimo qualsiasi differenze culturale, linguistica e burocratica.

Il Ponte è diventato uno strumento digitale che consente a candidati ed organizzazioni di avere e gestire un proprio profilo alimentato attraverso una normale chat (del tutto simile a whatsapp) con un sistema di notifiche intelligenti.

Da una parte i candidati costruiscono il proprio CV rispondendo a semplici domande e dall’altra le imprese, le agenzia per il lavoro e formative, le istituzioni condividono informazioni, richieste, proposte e percorsi che vengono segnalati sulle base di interessi, disponibilità, necessità comunicati al sistema dai candidati.

Di seguito una breve presentazione della proposta:

Commenti chiusi